La costruzione fa parte di un complesso di sei edifici contigui realizzati nel 1908 da Giovanni Maria Mosco in cui si mescolano elementi liberty, eclettici e alcune decorazioni a stucco tipiche della Secessione viennese. Lo stabile, vincolato dalla Soprintendenza, risultava in disuso da lungo periodo con condizioni di dissesti e parziali crolli dei solai di calpestio dovuti ad infiltrazioni d’acqua. Le facciate del fabbricato erano ammalorate e mostravano ampi distacchi. Anni di incuria avevano permesso ai piccioni di infestare interi piani e causare gravi danni, in particolare alle parti lignee e ai solai del secondo, terzo e quarto piano.
Il progetto ha riguardato alcuni interventi strutturali come il consolidamento statico dei solai, il rifacimento parziale del tetto e l’inserimento di un ascensore. Dal punto di vista architettonico sono state restaurate le facciate, il vano scale e l’atrio di ingresso, mentre internamente sono stati redistribuiti gli spazi interni per adeguamenti funzionali alle odierne esigenze abitative. Alcuni appartamenti, in cui sono stati rinvenuti soffitti dipinti d’epoca, sono stati conservati nella loro planimetria originaria. Sono inoltre stati rifatti completamente gli impianti cercando di intervenire il meno possibile con nuove tracce sulle murature esistenti.





